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El Bibliotecario

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  1. Decifrata la scritta sul manufatto in bronzo rinvenuto nell’Herodion, la fortezza nei pressi di Betlemme utilizzata dai romani e dal prefetto che mise a morte Gesù

    Al di fuori dei Vangeli - che ne parlano diffusamente e concordemente - su Ponzio Pilato, il prefetto della Giudea che mise a morte Gesù di Nazaret le notizie vanno cercate con il lanternino. Ma ora una nuova, straordinaria scoperta aggiunge un tassello utile per inquadrare la sua figura: su un anello scoperto alla fine degli anni Sessanta nell’Herodion vicino a Betlemme è stato possibile finalmente decifrare la scritta e questa attesta proprio il nome di Pilato. A leggere le parole sull’anello sono stati due studiosi israeliani. 

    I quattro Vangeli, gli Atti degli Apostoli, gli storici Flavio Giuseppe e Tacito concordano nell’affermare che Gesù è stato condannato a morte e crocifisso durante l’amministrazione di Ponzio Pilato in Giudea, un’informazione, questa, che è rimasta codificata anche nel Credo (sia nella formula niceno-costantinopolitana sia in quella più breve del simbolo degli apostoli: «Fu crocifisso sotto Ponzio Pilato» oppure «Patì sotto Ponzio Pilato»). Sulla base delle informazioni forniteci da Flavio Giuseppe, ma anche da Filone, Tacito, Svetonio, Dione Cassio ed Eusebio, è possibile stabilire che Pilato svolse il suo mandato in Giudea tra il 26 e il 36, o l’inizio del 37 dopo Cristo. 

    Dieci anni sono un periodo piuttosto lungo per un incarico di governatore e questo farebbe pensare che Pilato fosse piuttosto capace nel tenere sottomesse le popolazioni che gli erano state affidate dall’imperatore Tiberio. Sulla base delle date dei viaggi di san Paolo, che presumevano la diffusione del cristianesimo in Palestina, la fondazione della Chiesa di Antiochia, etc., si può ritenere con una certa sicurezza che la crocifissione a Gerusalemme non avvenne negli ultimi anni del mandato del governatore il cui nome viene ripetuto nel Credo da milioni di fedeli ad ogni celebrazione liturgica domenicale. È pertanto ipotizzabile che la morte del Nazareno sia avvenuta come scrive John P. Meier, «approssimativamente alla fine degli anni Venti o all’inizio degli anni Trenta del I sec. d.C.». 

    https://www.lastampa.it/2018/12/01/vaticaninsider/pilato-a-anni-dalla-scoperta-della-lapide-ritrovato-il-suo-anello-5KKVdjIivCP9BOW9URfX7J/pagina.html?fbclid=IwAR3kTEWGLHsqGvLFsoMXS9cjAke6fVxc7I_jNZQuxfXSG8pSiEg7lX5hMCA

  2. Nos llegan informes desde Rusia, acerca del fichero informatizado creado por el gobierno ruso con las direcciones de todos los testigos de Jehova que escribieron cartas el pasado año, apoyando a sus hermanos.
    Según las profecías de Daniel, Gog buscara un ataque MUNDIAL dirigiendo una agrupación de naciones leales, el rey del norte, contra los testigos de Jehova.
    ¿Coincidencia?

  3. El ministro de justicia ha anunciado que el viernes 30 de noviembre de 2018 todos los objetores de conciencia que hayan cumplido al menos un tercio de su condena de dieciocho meses serán puestos en libertad condicional. Por lo tanto, 57 de los 64 testigos de Jehová que actualmente están en prisión deberán ser puestos en libertad. Esperamos que los otros siete hermanos obtengan la libertad al cumplir seis meses de cárcel.

    Esta libertad anticipada ha sido posible a raíz de la decisión histórica del Tribunal Supremo del 1 de noviembre de 2018 que reconoce la objeción de conciencia como "razón justificable" para negarse a realizar el servicio militar.

    Agradecemos a Dios que haya dado a nuestros hermanos las fuerzas necesarias para seguir los dictados de su conciencia cristiana (1 Timoteo 3:9).

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